Olio Extravergine di Oliva
Alto Crotonese DOP
L’olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP è ottenuto dai frutti dell’olivo della varietà Carolea che deve essere presente negli oliveti in misura non inferiore al 70%; per il restante 30% possono concorrere da sole o congiuntamente le cultivar: Pennulara, Borgese, Leccino, Tonda di Strongoli e Rossanese.
La raccolta delle olive deve avvenire direttamente dalla pianta, manualmente o meccanicamente, a partire dall’inizio della maturazione ed entro il 31 dicembre di ogni campagna oleicola.
Le olive, indenni da attacchi parassitari, devono essere trasportate e conservate in recipienti rigidi e muniti di aperture. Non è consentito alcun trattamento, tranne il lavaggio delle olive a temperatura ambiente e la “gramolatura”, durante la quale negli impianti a ciclo continuo la temperatura della pasta oleosa non può superare i 25°C.
La molitura deve avvenire entro due giorni dalla raccolta.
Tutte le operazioni di estrazione dell’olio e di confezionamento devono avvenire nell’area di produzione.
L’olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP presenta colore che varia dal giallo paglierino al verde chiaro; odore di oliva delicato e sapore fruttato leggero.
La zona di produzione e trasformazione dell’olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP comprende alcuni comuni della provincia di Crotone.
L’olio extravergine di oliva è un alimento facilmente deperibile che necessita di una corretta conservazione per mantenere intatte le sue caratteristiche organolettiche. È dunque opportuno conservarlo in ambienti freschi e al riparo dalla luce, ad una temperatura compresa fra 14 e 18°C, lontano da fonti di calore e da prodotti che emanano particolari odori. È inoltre consigliabile consumarlo entro 4-6 mesi dalla spremitura, per gustarlo nel periodo di massima espressione del suo sapore.
L’olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP per il suo sapore sofisticato ed elegante è particolarmente adatto per essere aggiunto crudo sulle bruschette o sul pesce in genere e nel ragù di carne e di pesce.
Il prodotto è immesso in commercio nella tipologia olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP. Deve essere confezionato in recipienti o bottiglie di vetro o banda stagnata di capacità non superiore a 5 l. L’etichetta deve recare obbligatoriamente l’anno di produzione delle olive ed il logo prodotto abbinato alla dicitura DOP. Sulla confezione deve essere apposto l’apposito contrassegno di garanzia composto da un codice alfanumerico univoco che assicura la tracciabilità del prodotto e dalla dicitura olio extravergine di oliva DOP Alto Crotonese.
L’olio extravergine di oliva Alto Crotonese DOP si caratterizza per un livello di acidità massima totale di 0,7 g per 100 g di olio, un punteggio al panel test maggiore o uguale a 6,5 ed un livello di polifenoli totali maggiore o uguale a 100 ppm.
Le origini della coltivazione dell’olivo in provincia di Crotone sono antichissime, risalendo a 2000 anni prima della nascita di Cristo. Le tribu` Enotrie o Pelasgiche, che risiedevano nell’entroterra crotonese, vivevano in piccole entita` sparse sul territorio ed erano dedite alla vita agro-pastorale. Le prime evidenti tracce risalgono all’epoca bizantina, grazie all’opera di monaci dell’ordine Basiliano, che provenivano dall’Oriente Ellenico verso la fine del VI secolo e trovarono rifugio in Calabria, dove iniziarono a migliorare le tecniche colturali dell’olivo. La prova tangibile del loro operato risiede nel ritrovamento di antichi frantoi, datati VI-X secolo dopo Cristo ed ancora oggi, nei pressi di loro antichi insediamenti abitativi, vi sono piante di olivo secolari. All’inizio dell’Ottocento, un nobile di Cerentia, tale Francesco Benincasa, scrivendo al Sig. Intendente di Cosenza ed alla Societa` agraria del Regno delle due Sicilie a proposito della flora del circondario, indicava l’olivo come albero meritevole della massima attenzione sia per la facilita` di crescita che per i prodotti ragguardevoli che si possono ottenere Idonea a garantire lo sfruttamento di aree poco adatte ad altre colture, dal secondo dopoguerra ad oggi la coltivazione dell’olivo ha conosciuto un significativo sviluppo, divenendo fondamentale per l’economia agricola del territorio.