23 maggio 2015

Comunicato stampa

Cinquemila Agricoltori rischiano

di perdere l’aiuto al reddito della PAC

Mangone scrive al presidente Oliverio

L’ANPA – LiberiAgricoltori Calabria, da alcuni mesi si è adoperata per scongiurare il rischio della perdita dell’aiuto al reddito previsto dalla PAC per cinquemila Agricoltori che conducono terreni di proprietà pubblica e di uso civico. Tali problematiche sono state, tra l’altro, oggetto di due convegni regionali di approfondimento tenuti a Crotone e a Bocchigliero. Inoltre, intensi sono stati i contatti con il dipartimento agricoltura e con l’ufficio legale del Consiglio regionale per pervenire ad una legge regionale risolutiva del problema. Vista la scadenza improrogabile per la presentazione delle Domande Uniche per i premi PAC, fissata al 15 giugno 2015, è assolutamente indispensabile che la legge sia approvata al più presto dalla Giunta nelle more dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale.

A conclusione del lavoro fatto l’ANPA – LiberiAgricoltori ha presentato al presidente della Giunta regionale, On. Mario Oliverio una proposta di legge che se approvata nei tempi utili può dare una immediata soluzione al problema. La Calabria ha il più vasto patrimonio di terreni pubblici di tutto il territorio nazionale. I terreni gravati da usi civici sono disciplinati dalla Legge regionale 21 agosto 2007 n.18. Nel caso dei terreni della riforma fondiaria, la Legge Regionale 7 marzo 200 n. 10 li ha affidati all’ARSSA. Si tratta di norme che richiedevano una serie di adempimenti regolamentari da parte della Giunta Regionale che non sono mai giunti a compimento. Nel caso della L.R, n.18/2007 le scadenze che imponevano ai Comuni di procedere alla ricognizione del patrimonio e alla regolarizzazione delle situazioni in essere non hanno ancora avuto attuazione. L’Amministrazione regionale Negli anni ha provveduto a rinviare, di sei mesi in sei mesi. Le scadenze, cosa che si è ripetuta anche per il 2015. Nel caso della L.R. 15/2000, le richieste di acquisizione non hanno procedure definite e molte richieste, a distanza di anni, non risultano completate. Altro elemento d’incertezza è dato dalla disciplina dei subentri nei casi di morte dell’assegnatario. Di fatto nel tempo il subentro è avvenuto come prassi naturale e non solo per i gradi di parentela previsti dalla normativa. Inoltre, da consuetudine, l’assegnatario ha ceduto a titolo oneroso il diritto di conduzione dei terreni, spesso anche con atti notarili. La mancata attuazione compiuta delle normative ha generato nelle imprese agricole uno stato d’incertezza del diritto, sostituendo alla legge “usi e consuetudini”. A seguito dei controlli incrociati effettuati dagli Organismi Pagatori, le aziende che svolgono la propria attività su terreni pubblici, attività sempre regolarmente dichiarate, non sono più state in grado di documentare i regolari titoli di conduzione, con la conseguente sospensione o richiesta di revoca dei pagamenti. Tale situazione è diventata esplosiva e non più derogabile. Infatti, con l’entrata in vigore della riforma della PAC 20014-2020 i “nuovi titoli” sono assegnati in base ai pagamenti storici delle annualità 2012, 2013 effettuati dagli Organismi Pagatori. Ne consegue che il mancato pagamento comporta la non assegnazione dei nuovi titoli, arrecando un danno patrimoniale alle imprese compromettendone il proseguimento dell’attività stessa. Le imprese hanno legittimamente dichiarato i titoli di conduzione da sempre, in quanto, hanno regolarmente svolto la propria attività su tali superfici, ma non sono in grado di produrre la documentazione attualmente prevista. Spesso si tratta di terreni utilizzati da oltre dieci anni e anche da oltre venti, trent’anni.

Lettera On. Oliverio

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