23 luglio 2016
Comunicato stampa
Continua la battaglia
sul pascolamento conto terzi
di ANPA – LiberiAgricoltori - Confcoltivatori - Confeuro
Se il Governo nazionale non interviene immediatamente, ben 26 milioni di euro di fondi comunitari, di cui 4 milioni per la Calabria, annualmente dal 2014 al 2020, verranno sottratti ad allevatori e proprietari e restituiti a Bruxelles.
La possibilità del pascolamento per conto terzi è stata introdotta con la revisione della PAC 2006. Il suo obiettivo era, ed è, quello di favorire, non solo gli allevatori, ma anche gli agricoltori proprietari che, a prescindere dalla produzione, garantiscono la tutela del patrimonio paesaggistico. Questa pratica è stata regolata dal 2006 al 2013, ma a causa di una circolare di Agea con la quale si era deciso di sostenere solo il pascolamento diretto in modo da colpire pochi disonesti, c’è stato un blocco per l’anno 2014. Dal 2015 il pascolamento per conto terzi è stato nuovamente reintrodotto, ma il blocco legislativo causato per il 2014 (l’anno di riferimento per la formazione dei nuovi titoli PAC 2015-2020) rischia di avere ripercussioni pesantissime sul lavoro di numerosi operatori del mondo agricolo e di determinare la perdita di migliaia di posti di lavoro. Da ricordare e prendere in considerazione che gli anni 2013 e 2014 la quasi totalità degli allevamenti zootecnici italiani, così come quelli calabresi sono stati colpiti dall’epidemia di Blue Tongue. Questa epidemia ha costretto il Ministero della Salute ad adottare misure restrittive sulla movimentazione degli animali a livello nazionale, pertanto ha provocato un evento eccezionale, una calamità naturale grave che ha colpito seriamente le aziende; tale epidemia ha fatto sì che le aziende si sono trovate di fronte ad un caso di forza maggiore, così come è stata riconosciuta dall’Avvocatura Generale dello Stato con nota 10811/2016 indirizzata al Ministero delle Politiche Agricole. Con il riconoscimento del suddetto evento straordinario, di fatto, le aziende agricole possono invocare a loro vantaggio il Regolamento Comunitario 639/2014, che all’art. 19 regola il caso specifico. Infatti in base allo stesso articolo, se un agricoltore è stato interessato da eventi di forza maggiore o da circostanze eccezionali nel corso dell’anno di riferimento (2014), il valore dei titoli all’aiuto può essere calcolato sulla base dell’ultimo anno di riferimento non interessato da eventi di forza maggiore o da circostanze eccezionali.
Dobbiamo purtroppo denunciare che nonostante ripetute e reiterate comunicazioni agli Organi competenti, nonostante il riconoscimento dell’evento eccezionale si è proceduto, purtroppo, al ricalcolo dei nuovi titoli PAC per il 2015-2020 utilizzando come base di calcolo l’importo percepito nel 2014, con la triste conseguenza che i pagamenti richiesti dagli agricoltori sulle superfici a pascolamento di terzi nel 2014, non solo non sono stati erogati per intero, ma sulle somme percepite nel 2014 ci sono stati e ci saranno degli ingenti recuperi da parte degli Organismi Pagatori Regionali e AGEA. Molte aziende, inoltre, nei prossimi 5 anni non percepiranno nulla poiché i pochi titoli riconosciuti serviranno solo a compensare il debito derivante da questo assurdo ed iniquo calcolo. Inoltre si fa rilevare che le risorse non pagate agli agricoltori non andranno ad altri agricoltori italiani ma saranno rimandate a Bruxelles, con una perdita di 26 milioni di euro. Così facendo, non si penalizzano solo i truffatori, ma indistintamente agricoltori e allevatori sparsi in tutt’Italia che avevano utilizzato e ancora utilizzano con onestà la pratica del pascolamento conto terzi. Si rammenta ai rappresentanti della Politica e delle Istituzioni che, in Calabria, il problema del pascolamento di terzi interessa oltre 2.000 aziende e che l’importo che si andrà a perdere, solo per la Calabria, sarà di oltre 4 milioni di euro/anno. A questo punto, affermano ANPA – LiberiAgricoltori, Confcoltivatori e Confeuro riteniamo doveroso un intervento immediato ed urgente del Governo regionale nei confronti del Ministro Martina e del Governo nazionale affinché si attivino applicando gli interventi normativi invocati, al fine di alleviare questa difficile situazione. Diversamente, si metteranno in atto tutte le iniziative di mobilitazione necessarie a livello regionale e nazionale.