Situazione dipendenti ARA
19 settembre 2014
Dichiarazione di Giuseppe Mangone, presidente regionale ANPA - LiberiAgricoltori
Apprendo che da lunedì prossimo i dipendenti dell’ARA (Associazione Regionale Allevatori) inizieranno una sacrosanta battaglia in difesa dei loro legittimi diritti. A tutti loro, che da ben 19 mesi, tra l’altro, non ricevono lo stipendio, personalmente e a nome dell’ANPA (Associazione Nazionale Produttori Agricoli) e della Confederazione Italiana Liberi agricoltori della Calabria, esprimo piena solidarietà. Alcuni anni fa ho direttamente partecipato alla elaborazione di un progetto di riforma dell’ARA che, se attuato come si doveva, avrebbe determinato un forte miglioramento dell’efficienza del funzionamento dell’associazione e una drastica riduzione dei costi. Oggi, purtroppo, si può registrare solo il totale fallimento di quegli obiettivi e che, conseguentemente, l’ARA versa in una condizione gravissima dal punto di vista organizzativo e finanziario. Questa condizione determina conseguenze negative per i dipendenti e per tutti gli allevatori ai quali non vengono erogati servizi di assistenza di qualità come sarebbe necessario. Le organizzazioni agricole CIA Coldiretti e Confagricoltura che, negli ultimi anni hanno inseguito e difeso interessi di parte, sviluppando tra loro una conflittualità feroce per l’accaparramento del potere gestionale, oggi portano la responsabilità della cattiva gestione dell’ARA, malgrado le ingenti risorse assegnate dalla regione. A tutti gli allevatori aderenti all’ANPA chiedo di comprendere le ragioni dei dipendenti dell’ARA e di farsi carico delle conseguenze che il blocco delle loro attività determinerà per le loro aziende. Al prossimo rinnovo degli organi, sperando che l’ARA nel frattempo non venga portata al definitivo fallimento, sarebbe utile che gli allevatori tutti si organizzassero per assumere in maniera più diretta la gestione dell’ARA, mandando a casa un notabilato che ormai, da tempo, non fa più gli interessi della zootecnia calabrese.