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Rissa all'APA di Cosenza

7 luglio 2012

ARTICOLO di Giuseppe Mangone, presidente ANPA Calabria

Si è svolta a Cosenza l’assemblea dell’APA provinciale per eleggere i delegati all’assemblea dell’associazione regionale allevatori che deve rinnovare i propri organi statutari. Questa volta, però, non è stato possibile concludere le operazioni di voto in modo civile e democratico in quanto, durante l’assemblea, è scoppiata una rissa che ha visto protagonisti la Coldiretti da una parte, CIA e Confagricoltura dall’altra. Si è creata una situazione talmente ingestibile che per essere governata è stato necessario l’intervento dei carabinieri i quali dopo aver garantito la conclusione delle operazioni di voto, hanno sequestrato tutta la documentazione per esaminarla e trovare riscontro agli illeciti e abusi denunciati dai rappresentanti dei due schieramenti. Ciò che è successo rappresenta un episodio grave che denota una forte crisi nell’esercizio della rappresentanza di queste organizzazioni e che non ha precedenti nella storia delle relazioni tra le organizzazioni agricole in Calabria. In passato sono state gestite situazioni molto complesse. Penso alla trasformazione degli arcaici contratti di colonia e mezzadria in affitto che intaccò interessi storicamente consolidati dei grandi proprietari terrieri, assenteisti, e alla lunga fase di aspri contrasti che questo generò tra le organizzazioni agricole di allora, soprattutto tra l’Alleanza dei contadini che rappresentava i mezzadri e i coloni e la Confagricoltura che rappresentava i proprietari. Ma, malgrado le oggettive difficoltà di relazioni, i rapporti tra le organizzazioni di rappresentanza non degenerarono mai. La degenerazione della lotta in corso per accaparrarsi il potere di gestione delle APA e dell’ARA è in antitesi con la situazione di grave crisi nella quale versano le aziende e gli allevatori. Si riducono, infatti, sempre più i capi di bestiame mentre alcuni comparti, come quello suinicolo, sono in via di estinzione, come risulta dai dati dell’ultimo censimento ISTAT. Inoltre, i contrasti per l’accaparramento del potere tra le organizzazioni - CIA, Coldiretti e Confagricoltura – hanno, da tempo, bloccato un importante progetto di rinnovamento di tutto il sistema allevatoriale avviato qualche anno fa, finalizzato ad ammodernare e qualificare i servizi alle aziende zootecniche, razionalizzando la spesa. Ritengo indispensabile una immediata e drastica inversione di rotta. Credo, inoltre, che mai come in questo momento, occorre mettere da parte gli interessi personali e di organizzazione per far prevalere quelli generali dell’agricoltura e degli allevatori. Solo così potranno essere evitati altri episodi inqualificabili che nulla hanno a che vedere con l’esercizio della rappresentanza politico-sindacale del mondo dell’agricoltura che spetta alle organizzazioni e non ai carabinieri.

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