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28/11/ 2011 Dichiarazione di Giuseppe Mangone, presidente ANPA Calabria

La scena è quella dell’ammalato grave che ha bisogno di cure immediate, con al capezzale la scienza che finchè studia l’ammalato muore. Gli allevatori calabresi, al pari dei loro colleghi di tutta Europa e di tutto il mondo, hanno bisogno di debellare immediatamente la brucellosi che ogni qualvolta si presenta azzera il reddito delle loro aziende. Il presidente della Giunta regionale, Scopelliti, ha annunciato un piano regionale, studiato da una task force veterinaria, che sarà presentato giorno 30 novembre. La novità assoluta di questo provvedimento, secondo la regione, sarebbe che “tutti gli animali saranno identificati elettronicamente a mezzo di un bolo endoruminale oltre quella tradizionale con la doppia marcatura auricolare. Gli altri capisaldi del provvedimento, fondamentali per raggiungere l’obiettivo di “Regione ufficialmente indenne da TBC, brucellosi bovina, bufalina e ovi-caprina, leucomi”, riguardano il rispetto della tempistica nell’esecuzione dei controlli, l’utilizzo dei supporti informatici per la gestione dei piani di risanamento, l’individuazione delle aree a rischio per le malattie oggetto del Piano e la ridistribuzione del personale medico veterinario dirigente e specialista convenzionato nella Regione Calabria. Per il raggiungimento degli obiettivi del Piano per l’eradicazione di queste specifiche patologie i direttori generali delle ASP dovranno conferire ai servizi veterinari tutti i mezzi ed i supporti necessari. Presso ciascuna sede dei servizi veterinari, pertanto, sarà attivata una connessione internet a banda larga”, etc. etc. Insisto nel sostenere che, ancora una volta, si scelgono strade contorte quando invece si potrebbe procedere in maniera molto più semplice e tempestiva attraverso il vaccino. Prevalgono, invece, anche in questo caso, visioni burocratiche che, così come è già avvenuto e avviene, non risolvono i problemi mentre gli allevatori si riducono sempre di più e le stalle vengono chiuse. E’ superfluo ribadire che la strada che si intende intraprendere è dispendiosa di risorse e porta verso un obiettivo diametralmente opposto a quello previsto dal piano di rientro della sanità. Per quanto detto, l’ANPA Calabria esprime la propria contrarietà alla proposta di piano della regione e ribadisce la necessità di procedere, come è stato fatto altrove, alla vaccinazione del bestiame.

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