15 Marzo 2016
Crisi Agricoltura Calabrese
Articolo di Giuseppe Mangone, presidente ANPA – LiberiAgricoltori Calabria
Quella degli agricoltori e allevatori calabresi che ieri hanno manifestato davanti alla regione, è una battaglia sacrosanta che rivendica un funzionamento della regione diverso, più efficace ed efficiente, a sostegno degli sforzi che essi stanno compiendo per reggere davanti alla pesante crisi che investe, ormai, da troppo tempo, l’agricoltura. Per questo, L’ANPA (Associazione Nazionale Produttori Agricoli)- Liberi Agricoltori della Calabria è al loro fianco. Quattro le questioni poste: pagamento dei premi PAC, eradicazione delle malattie presenti negli allevamenti (bleu tongue, brucellosi, tubercolosi, leucosi, vescicolare suina, aethina tumida), commissariamento immediato di tutti i consorzi di bonifica e dell’Unione Regionale Bonifiche (URBI), erogazione di una quantità di carburante agricolo sufficiente per le coltivazioni. I problemi posti, dovrebbero vedere tutte le organizzazioni agricole fortemente mobilitate unitariamente. Invece, c’è chi sta zitto e chi, come la Coldiretti, addirittura si adopera per “gettare acqua sul fuoco”, elargendo, impropriamente, a nome della regione, assicurazioni circa modi e tempi per la risoluzione dei problemi. Intanto le malattie stanno distruggendo la zootecnia calabrese. E, spesso, quando il sistema veterinario regionale interviene, il rimedio è peggiore del male. Nel caso della bleu tongue, ad esempio, da anni non vengono effettuati i controlli sugli animali sentinella per cui non si ha alcun monitoraggio della situazione. A fronte di tale situazione, la regione, per il tramite dell’on. D’acri, ha annunciato l’avvio, fra un mese, di una vaccinazione per 100.000 capi. Ecco un altro modo per infliggere un ulteriore colpo al settore ovi-caprino della Calabria.
Nel merito, occorre precisare che: primo, è scientificamente provato che il vaccino va fatto prima dell’arrivo del bel tempo, più o meno prima della metà di aprile, in quanto, da tale data in avanti, entra in circolazione il “culicoides”, insetto vettore che trasmette la malattia dall’animale infetto all’animale sano; Secondo, è noto che il vaccino, soprattutto se fatto fuori tempo, provoca una forte riduzione delle nascite e della produzione di latte, infertilità definitiva e addirittura la morte. Chi pagherà i danni diretti e indiretti causati dagli effetti collaterali del vaccino? Gli allevatori non possono essere lasciati soli di fronte a questi enormi problemi. La regione deve assumere l’impegno ad accertare e indennizzare i danni che verranno provocati dal vaccino. Per quanto riguarda il pagamento dei premi PAC, visto quanto avvenuto dal 16 ottobre ad oggi (grande annunci e ripetuti impegni puntualmente disattesi) ci auguriamo che, questa volta, sia quella buona. I Consorzi di bonifica, tranne qualche rarissima eccezione, ormai, sono ridotti solo a strumenti attraverso i quali drenare risorse per la Coldiretti la quale, utilizzando il patrocinio di Consorzi e URBI si paga, a suon di centinaia di migliaia di euro, le iniziative promozionali della stessa organizzazione. Pertanto, la soluzione più giusta è il loro scioglimento. Infine, la Regioni si adoperi perché agli agricoltori venga assegnata una giusta quantità di carburante agricolo, a prezzo agevolato, considerato l’elevata incidenza che lo stesso ha sui costi di produzione delle aziende.