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Consorzi di Bonifica

Serve una radicale Riforma del sistema

L'ANPA - LiberiAgricoltori Calabria

In una Conferenza stampa  ha illustrato le proprie proposte

30 Maggio 2023

WhatsApp Image 2023 05 30 at 194039 1La proposta di riforma dei consorzi di bonifica della Calabria, presentata rispettivamente dall’on. Katia Gentile per i partiti della maggioranza di governo e dal Partito Democratico, dimostrano la piena consapevolezza di tutte le forze politiche della necessità e urgenza di un intervento per la riforma di un sistema che, malgrado nel tempo ha realizzato anche cose importanti, ormai, è arrivato ad un punto di non ritorno. Tuttavia, ANPA – Liberi Agricoltori Calabria ritiene che le misure previste in entrambi i disegni di legge non siano sufficienti per determinare la svolta necessaria.

Tutti i consorzi sono in una condizione pesantissima dal punto di vista finanziario. Alcuni giustificano la necessità di mantenere in vita i consorzi in virtù di crediti spettanti dalla regione la quale, a sua volta, ritiene che gli stessi non siano esigibili. I bilanci dei consorzi di bonifica non sono in pareggio, le spese sono fuori controllo e i costi superiori ai ricavi. I consorzi, pertanto, non sono nella condizione finanziaria, per assolvere ai compiti di legge.

Inoltre, i contributi sono pagati dai consorziati senza alcun riscontro, da parte del consorzio, che a tale contribuzione corrisponda di fatto un beneficio diretto e accertabile, un’”utilitas”, un vantaggio particolare, che comporti un incremento di valore in rapporto causale con l’esecuzione delle opere di bonifica e con la loro manutenzione.  

I consorzi di bonifica non hanno mai accertato il beneficio per i consorziati con riferimento a ciascun bene e non lo hanno mai valutato anno per anno sulla base dei reali incrementi di valore dell'immobile determinati dalle opere di bonifica e/o dalla loro manutenzione.

La Corte Costituzionale con Sentenza 19 ottobre 2018 n. 188 ha dichiarato incostituzionale l’art. 23 comma 1, lett.a), della legge della Regione Calabria 23 luglio 2003, n.11 (Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica), nella parte in cui prevede che il contributo consortile di bonifica, quanto alle spese afferenti il conseguimento dei fini istituzionali dei Consorzi, è dovuto “indipendentemente dal beneficio fondiario” invece che “in presenza del beneficio”.

Sebbene la legge della Regione Calabria n. 13 del 2017 abbia corretto la previsione della legge del 2003, resta il fatto che i consorzi non hanno gli strumenti per accertare il reale beneficio diretto delle opere di bonifica al singolo consorziato.

Per tali ragioni, i consorzi, costituendo un aggravio di spesa per la collettività e per i consorziati, non sono più portatori dei valori di autogoverno e di rappresentatività alla base dei loro statuti.

Inoltre, bisogna considerare la scarsa capacità di intervento per le operazioni di pulitura dei canali, di ripristino delle rotture sulla rete irrigua che puntualmente lasciano vaste aree sottese all’irrigazione senza acqua per giorni o settimane. Ciò genera forte malcontento tra gli agricoltori.

La situazione ambientale è sempre più condizionata dai cambiamenti climatici che determinano eventi di calamità le cui conseguenze catastrofiche potranno essere affrontate o, quantomeno ridotte a condizione che vi sia un grande, unico progetto di analisi delle condizioni di rischio dei territori con un piano di interventi immediati, di breve, e di medio-lungo periodo. Nella fase che si è aperta, con il PNRR può essere reperita anche una quantità importante di risorse.

Affidando questa opportunità ai consorzi di bonifica nello stato in cui si trovano, si rischia la dissipazione delle risorse e di mancare l’importante obbiettivo di intervento che, invece, dovrebbe vedere tutti mobilitati nell’interesse generale della Calabria.

Sulla base di queste considerazioni, ANPA Liberi Agricoltori Calabria propone di costituire una società per azioni a capitale pubblico in capo a cui assegnare l’attività di bonifica e irrigazione.

La proposta ha in sé il superamento del contributo di bonifica.

Se si aboliscono il consorzio di bonifica e il comprensorio di bonifica cade anche il contributo che i proprietari dei beni situati entro il perimetro del comprensorio sono obbligati a versare per contribuire nella spesa necessaria per l’esecuzione, la manutenzione e l’esercizio delle opere in ragione del beneficio che traggono dalla bonifica stessa.

In tal modo, tutte le opere di bonifica diventano a totale carico dello Stato e delle Regioni.

Di fatto è già così. La società per azioni, rappresenta lo strumento più adeguato per perseguire l’obbiettivo di un intervento organico su tutto il territorio regionale volto a sistemare il territorio per una maggiore prevenzione del rischio, ristrutturare le reti irrigue, aumentare le aree sottese all’irrigazione.

D’altra parte, non sarebbe la prima volta che questo strumento dimostra di essere adeguato per affrontare situazioni emergenziali che necessitano di tempestività, efficacia e efficienza.

Il Professore Manlio Rossi-Doria nella sua relazione svolta al convegno "Nord e Sud nella società e nell'economia italiana di oggi", organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi e svoltosi a Torino dal 30 marzo all'8 aprile 1967, già allora, tra l’altro affermò: “

“Bisogna fare ogni sforzo per portare nei comprensori di bonifica una mentalità di carattere industriale, chiedendosi, tra l'altro, se non conveniva riorganizzare i consorzi di bonifica nella forma di vere e proprie società per azioni.

A sostegno di questa sua convinzione il professore di Portici riportò alcuni interessanti esperimenti fatti in questo senso 30 e 40 anni prima, citando la bonifica della bassa valle del Sele fatta, da una società di bonifica, la quale si è sovrapposta e sostituita al consorzio con l’indubbio risultato che le opere sono andate avanti più rapidamente ed efficacemente; un altro esempio continua Rossi Doria è quello rappresentato dalla bonifica della destra del Tirso in Sardegna, eseguita anch'essa da una società di bonifica.

Come Rossi-Doria, anche ANPA Liberi Agricoltori Calabria è convinta che in Calabria come, soprattutto, in tutte le regioni meridionali si debba superare l'istituto consortile. Ma senza creare nuovi enti regionali del tipo "ente di sviluppo". A quel punto sarebbe meglio tenersi i consorzi così come sono. Una società per azioni a capitale pubblico sarebbe la soluzione ideale, eliminando tutte le bardature burocratiche che oggi, ipocritamente, vengono giustificate in nome dell'autogoverno dei consorziati.

ANPA- Liberi Agricoltori Calabria è consapevole della difficoltà di accoglimento della proposta perché essa va a scardinare interessi e poteri consolidati ed elimina quella commistione tra pezzi della politica e consorzi che nel tempo ha portato a riempire le strutture consortili di personale senza i requisiti di competenza necessari, con assunzioni clientelari e che oggi gravano sulle tasche dei consorziati. Ciò ha offuscato il ruolo, l’immagine di tante maestranze e tecnici fortemente qualificati che, invece, si impegnano con professionalità e abnegazione nel loro lavoro e che vanno garantiti e valorizzati nel nuovo sistema proposto.

Comunque, nei prossimi giorni, supporteremo la proposta anche con i riferimenti di carattere giuridico riferiti, soprattutto, alla gestione del passaggio dall’attuale sistema basato sui consorzi di bonifica a quello basato su una società per azioni a capitale pubblico.

Incontreremo i sindaci sempre più tartassati dai propri concittadini e agricoltori che denunciano la tassazione ingiusta che ricevono e che sono obbligati a pagare, pena il fermo macchina o altre pesanti misure che rappresentano una vera e propria persecuzione.

Organizzeremo una opposizione anche di carattere legale.

Presenteremo un reportage per dimostrare l’illegittimità della tassazione applicata in zone territoriali dove i residenti nell’area consortile non ricevono alcun beneficio dall’azione di bonifica.

Riproporremo la necessità e l’urgenza di interventi sul territorio richiesti da anni e mai realizzati e che oggi rappresentano un serio rischio per la sicurezza di tutti.

Indicheremo tutte quelle situazioni dove basterebbe poco per portare l’acqua trasformando la natura dei terreni di pianura da asciutto a irriguo con notevole vantaggio per tutta l’economia e che, invece, non viene fatto nulla a distanza di decenni.

Questi, secondo ANPA-Liberi Agricoltori Calabria, sono i temi che devono essere messi al centro del confronto per una riforma vera che superi lo sterile posizionamento su consorzi si consorzi no.

 

 

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