1 Aprile 2021
La tutela della biodiversità agricola
attraverso il metodo dell’agricoltura biologica
La tutela dei cicli biologici naturali e l’interazione con il territorio
nel settimo incontro di Agricoltura è
L’ambiente quale luogo in cui si svolge l’attività agricola, quindi, lo strumento principale che l’uomo utilizza a fini produttivi e, nello stesso tempo, l’agricoltura componente essenziale dell’ambiente e del paesaggio. Su questa vasta tematica ha posto le basi il settimo modulo del ciclo di seminari promosso da “Agricoltura è”, associazione dell’ANPA - LiberiAgricoltori Calabria, nell’ambito del progetto “Agricoltura: Laboratorio di Arte, Cultura, Ambiente e Benessere”. Ospite dell’incontro il Dott. Maurizio Agostino, esperto nel campo dell’agricoltura biologica, che ai presenti ha offerto una accurata e dettagliata relazione sulla tutela della biodiversità agricola proprio attraverso il metodo dell’agricoltura biologica.
«Quando parliamo di agriturismo dobbiamo immaginare una vetrina del territorio, un luogo di incontro che unisce aspirazioni, desideri e necessità», la definizione fornita ai presenti dalla presidente di “Agricoltura è”, Rosa Critelli, la quale ha aperto l’incontro con una serie di slide ed immagini volte a rimarcare il connubio vincente tra l’agricoltura ed il territorio, soffermandosi particolarmente sul settore agrituristico. L’agricoltura si porta così al centro di molteplici realtà che ci circondano come l’ambiente, il paesaggio agrario, lo stesso territorio e dunque la biodiversità nel suo insieme. La presidente ha quindi ragionato con i convenuti in merito agli obiettivi che l’agricoltore si prefigge nella sua quotidiana attività, per poi analizzare il desiderio di chi abbia la volontà di trascorrere in un agriturismo le proprie vacanze, «occasione importante per vivere in modo diverso il territorio». Diversificare le produzioni diviene così importante per poter offrire ai turisti quanto più possibile, orientando la propria attività verso processi produttivi sempre più indirizzati alla tutela della biodiversità.
L’incontro è quindi entrato nel vivo con la lectio del dott. Agostino con una rapida illustrazione della situazione inerente l’agricoltura biologica in Calabria e nel resto del Paese, con indici relativi ai numeri di produttori, trasformatori, operatori complessivi, la SAU biologica e la percentuale di differenza tra la SAU totale e Biologica.
«L’agricoltura biologica è un metodo di produzione alimentare che promuove e tutela i cicli biologici naturali e la loro interazione con il clima ed il suolo», definizione importante, ha spiegato Agostino, senza la quale non si può discutere di tale tipologia di agricoltura. L’esperto ha dunque spiegato come l’esclusione della chimica di sintesi, erroneamente indicata quale principale definizione dell’agricoltura biologica, è solo una conseguenza rispetto a quanto affermato. Dunque si è passato all’analisi delle molteplici forme di bioagricoltura.
Agostino ha quindi presentato ai convenuti alcune delle realtà e degli organismi maggiormente impegnati a livello planetario per guidare il cambiamento, lavorando per la vera sostenibilità in agricoltura, come ad esempio l’IFOAM - Organics International, rimarcando in modo particolare il “principio del benessere” sposato da questa realtà del settore, «un principio volto a concepire l’agricoltura biologica quale sostegno e ausilio per il benessere del suolo, delle piante, degli animali, degli esseri umani e del pianeta tutto». Un principio che, ha sottolineato il relatore, si sposa particolarmente con il periodo pandemico che da oltre un anno stiamo attraversando. «Questo principio sottolinea che il benessere degli individui e delle comunità non può essere separato dal benessere degli ecosistemi».
Nell’agricoltura biologica, ha proseguito l’esperto nella relazione, è altresì rilevante il principio dell’equità, dove, se voglio rispettare la vita umana, allora devo tutelarla in primis con pari condizioni di dignità e opportunità per quanti siano interessati nelle varie fasi del settore.
Nell’ambito dei principi ha quindi preso la parola il Presidente di ANPA - LiberiAgricoltori Calabria, Giuseppe Mangone, rilevando come, malgrado la crescita del consumo dei prodotti bio, non vi sia ancora una vera consapevolezza dei principi dell’agricoltura biologica. «L’orientamento è ancora basato solo sul prezzo - ha affermato - vi è ancora un atteggiamento ostile da parte della grande distribuzione, specialmente in Calabria, che tende a non valorizzare il prodotto a marchio bio, incentivando i produttori a presentare un prodotto declassato».
Pensiero condiviso ampiamente da Agostino che dopo aver offerto un suo personale parere, è tornato alla relazione, argomentando sul funzionamento dell’ecosistema naturale e i requisiti propri dello stesso. Quindi si è spostato sull’analisi delle caratteristiche e conseguenze dei sistemi agricoli specializzati “industriali”, soffermandosi su quelle conseguenze che rappresentano seri problemi per l’ambiente.
La relazione dell’esperto ha quindi mostrato a quanti hanno assistito per via streaming, il funzionamento dei sistemi colturali con valenza conservativa, passando dal sistema di rotazione delle colture erbacee, capaci di aumentare la biodiversità agricola e accrescere la copertura del suolo da parte delle coltivazioni, alla pratica del sovescio, l’inerbamento delle colture arboree, le consociazioni agrarie, le coltivazioni promiscue arboree-erbacee ed il collegamento tra agricoltura e allevamento.
L’intervento di Agostino si è avviato alla conclusione posando l’attenzione sulla fertilità organica dei suoli, un fattore da tutelare in modo imprescindibile, con l’invito ad una maggiore tutela dell’humus fondamentale, rigenerandolo, senza il quale diviene impossibile portare avanti attività di agricoltura biologica.