6 Giugno 2017
Gestione PAC e PSR
Una proclamata efficienza
di cui nessuno si è accorto
Negli ultimi giorni il Dipartimento agricoltura della regione Calabria si sta affannando a snocciolare dati sull’elevata efficienza del funzionamento della regione, sullo stato della spesa in agricoltura e, dulcis in fundo, sulle politiche regionali. Peccato che nessuno e, soprattutto, gli agricoltori, si siano accorti di tutto questo “ben di Dio”. L’unico piccolo neo, nel mare di “efficienza” disegnato dalla Regione sarebbe il sistema informatico nazionale (SIAN) al quale andrebbero addebitati i ritardi sulla gestione delle misure PSR e delle Domande Uniche della PAC. Partiamo da quest’ultimo punto che non può essere considerato, come invece fanno il Dipartimento e il consigliere delegato D’Acri, un piccolo e insignificante incidente di percorso. Il mal funzionamento del SIAN rappresenta un macigno sul percorso di lavoro che tutti i CAA stanno cercando di fare per portare a compimento le domande Uniche e le misure del PSR. Malgrado la buona volontà e gli sforzi fin qui compiuti, a pochi giorni dal 15 giugno, data di scadenza per la presentazione delle domande, Migliaia di fascicoli aziendali non possono essere ancora lavorati e, di conseguenza, non possono essere fatte le domande perché il sistema non consente di lavorare le particelle condivise mentre, tutti i fascicoli dei produttori che detengono superfici dove è consentita la pratica locale tradizionale (PLT) non possono essere lavorati in quanto ancora non classificate.
Anche in questo caso tutte le domande sono ferme. Le istanze di riesame sullo stato colturale dei terreni vengono lavorate con grande ritardo e, cosa ancora più grave, in data successiva al 15 maggio 2017, non utile per sistemare l’uso del suolo sulla Domanda Unica, in quanto, in fase di stampa non aggancia le superfici Per quanto riguarda le domande dell’agricoltura biologica, il sistema funziona ad intermittenza e la procedura informatica non è corretta. Continuando così, al 15 giugno resteranno ancora migliaia di domande da presentare. Tutti i produttori interessati andranno incontro ad una decurtazione delle spettanze del 1% al giorno. Dopo il venticinquesimo giorno le domande non saranno più ricevibili.
Chi pagherà questi gravi danni agli agricoltori?
Stando così le cose ribadiamo le nostre domande: 1) Qual è l’utilità di avere un autonomo organismo pagatore (ARCEA) e se non sia il caso di valutane la chiusura considerati anche i costi a carico della collettività; 2) Come può la Regione pagare la gestione del sistema informatico che a tutt’oggi ancora non ha procedure che sarebbero dovute essere disponibili a gennaio e quelle a disposizione funzionano a singhiozzi.
E’ urgente sapere cosa pensa il Presidente della Regione, On. Mario Oliverio, di questa situazione e, soprattutto, cosa intende fare per accertare le responsabilità e attivare quanto necessario a tutela degli Agricoltori e degli operatori dei CAA. Se vi sono responsabilità di Agea sarà meglio che il Presidente Oliverio si faccia carico di rappresentare gli interessi della Calabria verso il Ministero chiedendo un intervento definitivo che risolva in modo chiaro i problemi, individui i responsabili e prenda i provvedimenti necessari.
Sui bandi e sulla spesa, per valutare l’efficienza della regione, basta prendere ad esempio il bando per il primo insediamento dei giovani. Per mesi è stato affermato che i ritardi accumulati per la pubblicazione del bando, erano giustificati dalla necessità di mettere in atto una procedura informatica che avrebbe determinato la graduatoria in maniera automatica, senza possibilità di valutazioni discrezionali e, soprattutto, in pochissimi giorni dalla data di chiusura del bando. Posto che il bando è scaduto l’8 febbraio, sono già passati ben 4 mesi e si annuncia l’uscita delle graduatorie per la fine di luglio con la sfacciataggine di ritenere tutto ciò un grande risultato di efficienza della regione. Perché quasi 6 mesi al posto di pochi giorni? Anche questo è frutto del malfunzionamento del sistema informatico? Oppure è ritornata in campo la necessità di selezionare domande e soggetti beneficiari in modo clientelare e discrezionale?
Infine, quando sarà data una risposta chiara relativamente al pagamento dell’indennità compensativa 2015?