14 Giugno 2015

Comunicato Stampa

Circa Sette mila Agricoltori e Allevatori calabresi

rischiano veramente di perdere 70 milioni di euro
di aiuti al reddito previsti dalla PAC dal 2015 al 2020.

Domani 15 giugno scadono i termini per la presentazione della domanda PAC relativa al 2015. La prima scadenza era quella del 15 maggio. L’Unione Europea concesse la proroga per fronteggiare la particolarissima situazione che si era venuta a creare a seguito della complessità della riforma della PAC varata nel 2013 e, soprattutto, per i ritardi attuativi, sia dal punto di vista della normativa nazionale sia per ciò che concerne l’adeguamento del sistema informatico. Le ripetute implementazioni del sistema hanno rallentato e, in qualche caso annullato, il lavoro degli operatori dei CAA. Il risultato è stato quello di non essere riusciti a completare il lavoro di presentazione di tutte le domande. C’è comunque la possibilità di perfezionare le domande entro il 10 luglio. 1.800 Agricoltori calabresi hanno atteso con il fiato sospeso la delibera della Giunta regionale per il riconoscimento della pratica del pascolamento di terzi.

Ricordiamo che tale pratica avrebbe consentito a tutti gli allevatori della nostra regione che non hanno terreni sufficienti per il loro bestiame, di poter utilizzare quelli di altri produttori che, invece, hanno i pascoli ma non hanno bestiame. Consentendo il pascolamento di terzi, si sarebbe creata una situazione vantaggiosa per tutti. Il proprietario, attraverso il pascolo da parte degli allevatori, avrebbe mantenuto in buono stato agronomico il terreno e avrebbe avuto il diritto all’aiuto al reddito previsto dalla PAC (Politica Agricola comunitaria), l’allevatore avrebbe avuto a disposizione la terra e, quindi, avrebbe potuto più agevolmente continuare a mantenere in piedi la sua azienda. La delibera non è stata fatta e, intanto, ci piacerebbe sapere il motivo. In ogni caso, ove venisse fatta in questi giorni, avrà effetto sul 2015? Giovedì 18 giugno il Consiglio di Stato si pronuncerà sul ricorso presentato da alcuni agricoltori contro la sentenza del TAR del Lazio che aveva convalidato la decisione di AGEA di abolire l’aiuto al reddito della PAC sui terreni pascolati da terzi. Se gli Agricoltori vinceranno il ricorso, come speriamo, avremo la seguente situazione: 1. Tutti gli interessati, comunque, in base al decreto ministeriale n. 1922 del 30 marzo 2015 avranno riconosciuto il loro diritto a percepire il premio PAC fino al 2013; 2. Tutti avrebbero riconosciuto anche il premio per il 2014; 3. Gli agricoltori calabresi interessati, dal 2015 in poi, non avranno questo diritto per scelta della Giunta regionale. Da dicembre 2014 ad oggi come ANPA – LiberiAgricoltori Calabria abbiamo, inoltre, ripetutamente richiesto una legge regionale per regolamentare i titoli di conduzione degli agricoltori e allevatori che detengono terreni di proprietà demaniale o di usi civici, per scongiurare il rischio della perdita dell’aiuto al reddito previsto dalla PAC per cinquemila Agricoltori interessati. Anche su questo silenzio assoluto. Da un conteggio fatto dall’ufficio economico dell’ANPA – LiberiAgricoltori della Calabria risulta che, in assenza dei provvedimenti suddetti, il danno per gli agricoltori interessati, nel periodo 2014/2020, sarà di oltre 10 milioni di euro all’anno, per un totale di 70 milioni di euro. Riteniamo che, per l’economia della Calabria e per gli agricoltori in particolare, il permanere delle gravi inadempienze registrate fino ad ora su questi problemi, non si capisce ed è inaccettabile.

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